Sant’Elena, a Laurino la storia di una secolare devozione

Il culto di Sant’Elena a Laurino è percettibile da diversi secoli. Una magna devozione che, nel tempo, abbraccia l’intero territorio e supera i confini regionali. Lo testimoniano i numerosi pellegrini che vi giungono in occasione della ricorrenza. Soprattutto in passato diverse erano le compagnie che, fin dal cuore della notte arrivavano in paese capeggiate dalle caratteristiche ‘centé’ emblema di una tradizione centenaria.

Sant’Elena

Le notizie che abbiamo su Sant’Elena da Laurino sono poche. Per questo motivo risulta difficile tracciare un adeguato profilo storico. Rimangono incerte le fasi della sua esistenza terrena, a partire dai natali. Alcuni riferimenti collocano l’evento nel VI secolo. Studi più recenti, invece, posticipano la datazione tra l’VIII e il IX secolo. Considerate le discordanze, unica alternativa è la ‘memoria popolare’. Come accade spesso, la vita dei Santi ci giunge tramite i laboriosi intrecci di antiche leggende. È quello che si verifica anche per Sant’Elena. Secondo la tradizione, la fanciulla per la sua bellezza era spesso oggetto di invidie e di ingiurie che sfociavano in continui ed ingiusti rimproveri e maltrattamenti da parte della famiglia. Di profonda fede cristiana, la giovane non si perde d’animo e supera ogni ostacolo. Decide di allontanarsi dalla casa paterna per rifugiandosi in una grotta. Qui in assoluto eremitaggio poté dedicarsi alla preghiera.

Laurino, panorama
Laurino (foto profilo Gole Nord Natura 2000)

Una ricorrenza per ogni stagione dell’anno

Due festività votive sono comparse nel corso della storia in tempi diversi. Entrambi i casi testimoniano eventi di grande importanza. Partiamo dal cuore dell’inverno: è l’ultima domenica di gennaio la prima ricorrenza che incontriamo durante l’anno. In questa circostanza i laurinesi elevarono le loro preghiere a Sant’Elena affinché evitasse l’invasione dei francesi. Bisogna poi giungere alla primavera inoltrata per parlare della seconda. Forse la più importante ricorrenza: Sant’Elena di Maggio. Alla vigilia del giorno 22, le ‘fanoje’ (falò) – un tempo numerosissime – ardono nei vari rioni del paese. Nei tempi passati già all’imbrunire giungevano in paese piccole ‘compagnie’ armate di ‘cente’ e stendardi, talvolta provenienti anche da luoghi molto distanti. L’appuntamento estivo, invece, richiama soprattutto coloro che risiedono fuori dal paese. Il 18 agosto, dunque, risulta un momento assai partecipato. Infine, al principio dell’autunno, la prima domenica di ottobre, si ricorda il ritorno del corpo di Sant’Elena nella sua Laurino.

Laurino, Sant'Elena trainata da i buoi

Sant’Elena tra leggende e miracoli: ‘i buoi’ e ‘le rose’

Sono diverse le leggende che affiorano dalla tradizione. In particolare si conserva memoria di come Sant’Elena fece ritorno in città. Si racconta che le reliquie fossero contese con la vicina Piaggine Sottane (Valle dell’Angelo). Per porvi rimedio, l’urna fu affidata ad un carro di buoi posto all’incrocio della via che si diramava per i due paesi. Senza esitare le bestiole si mossero verso Laurino. Per ricordare l’evento, nel centenario del 1982, la teca in cui riposa Sant’Elena fu portata in processione proprio su un carro trainato da buoi. Fra i più noti miracoli, invece, vi è senza dubbio il prezioso aneddoto delle rose. Un giorno Elena prese del pane nascondendolo nel grembiule per donarlo ai poveri. Il padre chiese alla giovane di svuotarlo. Subito ne uscirono delle rose. Ed è forse il ‘miracolo delle rose’ a confermare l’immensa benevolenza della piccola anacoreta che ininterrottamente, da secoli, riecheggia a Laurino.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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