San Nicola, i luoghi nel Cilento

San Nicola fu Vescovo di Myra, antica città dell’attuale Turchia dove per diversi secoli furono custodite le reliquie prima di essere trasferite in altri luoghi, fra i quali il capoluogo pugliese, da cui l’appellativo popolare di ‘San Nicola di Bari’. Il culto si diffuse dapprima in Asia Minore e successivamente in Occidente e in particolar modo a Roma e nel Meridione d’Italia. A partire dal Medioevo diviene uno dei Santi più popolari del cristianesimo e si pone al centro di numerose leggende.

Iconografia e leggenda. Oltre al bastone pastorale che richiama al vescovato è rappresentato con tre sacchetti di monete o, più comunemente, con tre palle d’oro. Quest’ultimo fa riferimento a due note leggende. Secondo la tradizione gettò tre sacchetti d’oro in tre giorni in casa di un uomo che non poteva sposare le figlie garantendogli la dote. Risuscitò tre fanciulli uccisi e per questo è anche protettore dei bambini. Nelle parrocchie cilentane in cui è titolare, viene quasi sempre rappresentato a mezzobusto; questa procedura è tipica del Cilento ed aveva la funzione di distinguere il patrono dagli altri Santi presenti in chiesa.

San Nicola nel Cilento. San Nicola, nella Diocesi di Vallo della Lucania, detiene il primato sui titoli delle parrocchie secondo solo alla Vergine Maria che, ovviamente, conserva il valore assoluto sotto diverse denominazioni. L’ampia diffusione è senza dubbio dovuta al passaggio dei monaci basiliani ma, è anche giustificata dal fatto che veniva invocato contro il diavolo e per scongiurare peste e carestie. Ben 20 le parrocchie che ne ricordano la memoria (Alfano, Ascea, Catona, Campora, Ceraso, Centola, Monte Cicerale, San Nicola di Centola, Castinatelli, Gioi, Abatemarco, Omignano, Piaggine, Perito, Pollica, Galdo, Prignano, Rofrano, Valle Cilento, Stella Cilento), seppur, in alcune, è compatrono: a Gioi insieme a Sant’Eustachio. In altre, invece, la titolazione parrocchiale non corrisponde al culto principale oppure vi si affianca. E poi, vi sono quei casi di ‘non parrocchie’ dove comunque il culto è molto significativo: nel rione Spio a Vallo della Lucania, si trova la cappella di San Nicola ed è una ricorrenza molto sentita. In alcuni piccoli comuni vi sono addirittura due parrocchie dedicate a San Nicola: ad Ascea e nella frazione Catona; a Pollica e nella frazione Galdo; a Centola, invece, oltre al capoluogo, a San Nicola si affida la protezione della frazione che ne porta anche il nome: San Nicola per l’appunto.

A Capograssi (Serramezzana) il vecchio cimitero si sviluppa nei pressi della cappella di San Nicola, ultimo baluardo di un antico Monastero. La chiesa di San Nicola, di cui si ha notizia già nel X secolo si presenta in tutta la sua straordinaria bellezza. All’interno, secondo lo stile greco si erge sopra l’altare una nicchia a tre incavi: al centro trova spazio la statua di San Nicola, mentre nelle bocche laterali sono collocate due sculture della Madonna; entrambe reggono il bambino: l’una a destra e l’altra a sinistra. Racchiude una profonda simbologia: l’incontro fra mondo cristiano e pagano e. il passaggio dalla chiesa greca a quella romana. Nella piccola chiesa sono ancora ben visibili alcuni degli affreschi che un tempo arricchivano il complesso. All’esterno, su di un marmo trova spazio un cippo, sui cui lati da una parte è raffigurato San Nicola e dall’altra è contornato da una scritta, datata 1602.

Curiosità. In contrapposizione alla capillare diffusione del culto per il Santo di Bari, ecco spuntare una curiosità: le due frazioni di Futani, Castinatelli ed Eremiti, affidano la loro protezione a San Nicola; mentre la prima al Vescovo di Myra, la seconda a San Nicola da Tolentino. A Prignano, invece, il Lunedì dell’Angelo, si svolge una rappresentazione che narra due miracoli compiuti da San Nicola: l’opera dei turchi si inserisce tra le sacre rappresentazioni messe in scena nel Cilento.

La ricorrenza religiosa. Il 6 dicembre ricade sul finire dell’autunno, quando le condizioni meteorologiche sono spesso caratterizzate dal freddo. Molte comunità, nell’occasione si limitano ad una manifestazione prettamente religiosa. Nel periodo estivo, invece, viene spesso riproposta la festività con programmi più ampi che oltre alle celebrazioni religiose prevedono anche spazi ludici come accade la prima domenica di Agosto a Perito e Valle Cilento.

Pubblicato da Giuseppe Conte

Ho creato questo blog dove inserisco principalmente i miei scritti. Non ho pretese di originalità pur mettendo impegno e ricerca nei miei lavori. Vi invito a segnalarmi eventuali inesattezze o imprecisioni di cui mi scuso in anticipo. Per contatti [email protected] oppure per contattare me direttamente [email protected]