Ostigliano, la ‘Madonna col Mantello’: storia e devozione di un culto antico

Il lavoro che segue è tratto da Ostigliano, la Madonna col mantello – Una storia perduta: il mistero della Vergine senza tempo… di Giuseppe Conte (in fase di ultimazione). Il testo presenta varianti rispetto all’originale. I lineamenti storici sono tratti dalle poche fonti disponibili, rielaborati ed adattati secondo canoni storico-geografici, artistici e religiosi mentre la leggenda è raccolta dalla tradizione orale.

Dalla documentazione storica:

LETTERA DELLA CITTADINANZA DI OSTIGLIANO

A Sua Eccellenza Sig. Sottintendente del Distretto di Vallo.

La cittadinanza di Ostigliano, villaggio annesso al Comune di Orria, con umile supplica fa presente a Sua Eccellenza qualmente essendo prossima la festività di S. Maria del Rito che si celebra nel dì 22 del corrente mese di agosto da questa cittadinanza con gran solennità e devozione. Perciò supplicano l’eccellenza vostra volersi benignare di concederli permesso dello sparo di mortaretti per accompagnarla con maggiore gloria di detta nostra Madre, e sicuri della benignità Vostra Eccellenza l’otteneranno a grazia quam Deus.

Ostigliano 13 agosto 1830

Escludendo i resoconti delle visite pastorali a partire dal XVII secolo, la documentazione storica relativa al culto della Madonna ad Ostigliano è scarna. Per questo motivo ho ritenuto doveroso riportate questa lettera. Se non altro contiene, a mio avviso, riferimenti importanti per per una ricerca storico-sociale. Ne emerge l’onomastica più arcaica e la datazione della festività.

Una chiesetta di campagna…

Alla confluenza della jumarella nel fiume Alento, si trova la chiesetta riconosciuta come ‘Madonna di Loreto’, realizzata negli anni ’50 del 900. L’edificazione del piccolo santuario si è resa necessaria in seguito all’abbandono dell’antica cappella. Quest’ultima soffriva dell’erosione costante da parte del vallone sottostante. Così sul finire della prima metà del scolo scorso, su uno spiazzo leggermente più a monte, è stata edificata l’attuale chiesetta. Fu probabilmente consacrata in occasione della festività dello stesso anno. Ne è prova nel bollo parrocchiale datato 09 agosto 1950 impresso sul Missale Romanum conservato nella cappella.

La cappella di Ostigliano
L’abside della cappella (foto Giuseppe Conte)

Del ‘sacellum’ originale restano comunque visibili i ruderi. Databile non più tardi del XVI secolo, sul fondo dell’unica navata si trova l’abside. In esso è incavata la nicchia che custodiva l’immagine della Madonna. Mantenendo fede alla tradizione architettonica di epoca costantiniana, anche nella nuova chiesetta fu riprodotto l’abside che conserva la statua della Vergine Maria.

Ostigliano: dalla leggenda alla storia

Inevitabilmente la presenza della Madonna in aperta campagna è giustificata dalla leggenda. Secondo la tradizione in quel luogo venne rinvenuta un’icona. Tuttavia, come è ben noto, usanza molto diffusa è stata quella di mantenere in stretto contatto la sfera agro-pastorale e quella celeste. Così nascono le processioni di campagna. Piccoli pellegrinaggi attraversano il contado affidando le produzioni alla Madonna o ai Santi. In paese, fino agli anni ‘70 del 900, la festività cadeva la quarta domenica di agosto. Per ragioni logistiche fu poi fissata al 18 dello stesso mese. La scelta si rese necessaria per consentire la partecipazione anche di numerosi emigrati e devoti che fanno ritorno ad Ostigliano proprio per prendervi parte. All’alba ci s’incammina dalla chiesa madre e si raggiunge il Santuario sul fiume. Dopo la celebrazione della Santa Messa si rientra. Il corteo processionale si ricompone nel pomeriggio accompagnando l’immagine della Vergine per le vie del paese.

‘Tre Madonne’, un solo culto: la Madonna sul fiume…

Diametralmente opposte sono le analisi che meritano le tre ‘Madonne’ che insistono nella divulgazione di questo culto. Le due più antiche conservano i connotati storici, l’ultima, invece, riveste un ruolo non più marginale da circa un trentennio. Una prima indagine agiografica, seppur non esaustiva, deve necessariamente partire dall’immagine della Madonna custodita nella cappella.

L'immagine della Madonna ad Ostigliano
L’immagine della Madonna ad Ostigliano (foto Giuseppe Conte)

Distante dall’iconografia lauretana, si tratta di una meravigliosa rappresentazione mariana pur nella sua nuda semplicità. Nata, quasi certamente, dalla mano di un maestro madonnaio commissionato per la sua realizzazione. I tratti somatici, meri e pieni, e alcuni particolari della statua nel suo complesso fanno presupporre che l’immagine rappresentata sia null’altro che una ‘scultura rurale’ appartenente alla tipologia di quelle che io amo definire ‘Madonne di pietra’. Ve ne sono numerose nel Cilento. La tecnica di costruire queste statue ‘attaccate’ al territorio è abbastanza remota. Cesellare direttamente sul posto, garantiva protezione logistica e spirituale.

La Madonna del Rito: una storia finita…

La più importante e preziosa fra le tre, è di certo l’antica statua della Madonna del Rito. Il bambinello posto a destra, lascia ipotizzare una origine postuma al XV secolo ma l’elemento che mi ha maggiormente colpito è dato senza dubbio dalle ‘balze rosse’. E in effetti quelle che apparentemente sembrano balze comuni del vestiario, lasciano una serie di interrogativi.

Ostigliano - la Madonna col Mantello
Ostigliano, Madonna del Rito: rara immagine fine anni ’60 del XX secolo, prima del restauro.

Mi chiedo se possano celare la giusta chiave di lettura iconografica. Fasce dorate intervallano un tessuto broccato decorato con motivi ornamentali. Gli stessi, dal collo, discendono fino al basso, sottolineando un modello a campana. Purtroppo fu trafugata agli inizi dell’ultimo quarto del XX secolo. Era la notte di Sant’Elena. Ignoti penetrarono nella chiesa madre e portarono via la Vergine con Bambino e le loro corone, insieme ad una preziosa tela ottocentesca raffigurante la Madonna e le anime del Purgatorio.

Ostigliano: la Madonna di Loreto

Subito dopo il furto, una delegazione di ostiglianesi si adoperò per acquistare una nuova statua della Madonna. La corruzione dialettale già ben evidente in quel periodo, ingannò bonariamente i devoti che acquistarono la statua della Madonna di Loreto. Questo anche nell’impossibilità di avere una copia fedele in tempi brevi. La scultura, di modeste dimensioni, raffigura la Vergine lauretana secondo i canoni adottati a partire dal XVI secolo.

Ostigliano, la Madonna di Loreto
Ostigliano, Madonna di Loreto (foto Giuseppe Conte)

Con il capo velato, indossa la lunga dalmatica bianca quasi fino alla base, dove, il corpo della statua appare sospeso su un ultimo strato di malta e gesso posizionato su un supporto in legno che funge da base processionale. Sul lato sinistro si trova il bambinello sporgente dalle vesti, a mezzo busto e con in mano il globo crocifero. La statua è concepita per la sola visione frontale. Inoltre, emigranti partiti per le Americhe, in segno di devozione donarono le nuove corone.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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