San Teodoro è una delle due piccole frazioni di Serramezzana. Il Comune vanta il primato per essere uno tra i meno popolati della regione. In particolare, nel corso del tempo si è sempre caratterizzato proprio per la sua minuta ampiezza demografica. Il 9 novembre, come da tradizione, festeggia il Santo Patrono.
L’antico Casalis Santi Todari
San Teodoro (San Teodoro Cilento per comodità di identificazione) è una delle piccole frazioni di Serramezzana. Le prime notizie risalgono alla seconda metà del XII secolo. L’andamento demografico, nel corso del tempo, resta pressoché stabile, facendo quasi per nulla percepire le variazioni. Nelle diverse fasi storiche, infatti, secondo i censimenti disponibili, si attesta intorno ad una media di 150 unità. Ed oggi gli abitanti sono circa un centinaio. Resta così in linea con il primato del comune che si colloca fra i meno popolati dell’intera regione. Il paese, situato sul versante marino del Monte Stella, si adagia sulla collina a poca distanza dalla località marina di Agnone. Sorge dunque in quello che un tempo è stato il Cilento Antico. La poca estensione territoriale restituisce una immagine decisamente pittoresca. E’ incorniciato tra gli uliveti che si alternano alla tipica macchia mediterranea.
San Teodoro Cilento
Il nucleo più antico di San Teodoro si sviluppa intorno alla chiesa parrocchiale. Un pugno di case che si stringe come volersi arroccare e porsi sotto la protezione del Soldato romano a cui la comunità da sempre affida le sue sorti. È il ‘Casaletto’ da dove partono i rintocchi della campana – non più a corda – che da qui raggiungono finanche uno spicchio di mare. Il grazioso campanile si affianca alla chiesa di cui colpisce subito il colore della pietra. Nella sua semplicità conferisce una certa eleganza al paese, configurandosi senza dubbio tra le architetture più antiche del posto. Nel dialetto locale, il nome del paese suona come ‘San Tiroro’, richiamando con molta probabilità, non solo la variante linguistica del posto ma, anche il significato di ‘soldato’ che deriva dal greco Tyron. San Teodoro, infatti, è pure noto come San Tirone nella sue brevi note biografiche.
San Teodoro Martire
L’interno della chiesa, a cui si accede da un suggestivo portale in legno, presenta una navata centrale che culmina con la nicchia del Santo Patrono. Ai lati, invece, alcuni Altari in marmo testimoniano la devozione verso la Madonna e i Santi, tra cui San Giuseppe. La parrocchia di San Teodoro Martire, rappresenta non solo un riferimento spirituale, ma anche la principale realtà storica del paese (ad essa, storicamente, vi facevano riferimento anche gli abitanti della Contrada Magazzeni della vicina Agnone). Come si conviene nella tradizione più classica del Cilento, il momento più sentito e partecipato è la festività patronale che ricade nel cuore dell’autunno. Come di consueto, il 9 novembre di ogni anno, quando il tempo è clemente, al mattino si celebra la Santa Messa, mentre nel pomeriggio la caratteristica processione attraversa le vie del borgo.