Santa Caterina, nel Cilento luoghi, memorie e significati ancestrali

Santa Caterina d’Alessandria è di certo una figura interessante nelle storia del Cilento. Analizzando la parte letteraria, con una importante proverbialità, emerge il denso significato che porta con sé da secoli. I luoghi poi, completano un quadro narrativo fatto di nomi e di memorie.

Santa Caterina d’Alessandria nel Cilento

La figura di Santa Caterina d’Alessandria ha rivestito un ruolo sicuramente non marginale nella tradizione del Cilento. Tuttavia, a differenza di diverse figure che hanno avuto una espressività ininterrotta durante i secoli, risente di un forte ridimensionamento. I luoghi che ne conservano memoria sono numerosi. E non è difficile capire dalla toponomastica una presenza piuttosto capillare e ben rappresentata. Non è ben chiaro il motivo che porta ad una sorta di declino del culto. Soprattutto nell’ultimo secolo. Ed è impensabile liquidare la motivazione nella scarna consistenza delle notizie agiografiche che hanno acceso più volte dibattiti. Basti pensare che per lunghi periodi, è stata messa indubbio l’esistenza stessa di Santa Caterina d’Alessandria, tanto da escluderla dal martirologio cristiano per lunghi periodi pur rimanendo vivo il culto.

Santa Caterina d'Alessandria
Santa Caterina (foto Giuseppe Conte)

I luoghi della tradizione

Dunque, ne consegue una geografia molto diversa rispetto agli anni compresi tra il XVII e la prima metà del XX secolo. Elaborare una mappatura, certamente superficiale, oggi richiede probabilmente poco lavoro. Eppure Santa Caterina d’Alessandria conserva le sue tracce in numerosissimi casali del Cilento, anche oltre i confini storici. A Prignano Cilento, il casale di Melito ruota intorno alla chiesetta consacrata alla memoria della Santa d’Alessandria, risalente al XV secolo. Anche Perito conserva le architetture di un antico luogo di culto dedicato alla giovane martire. Fu eretta laddove si sviluppò il primo nucleo abitato del paese. Oggi è un rudere ma resta visibile una parete laterale e la dislocazione strutturale interna. A Pisciotta è patrona della frazione che ne porta il nome. A poca distanza Santa Caterina vanta una notevole storia ad Ostigliano. Ben evidente è anche la presenza a Pellare. E nella toponomastica risulta piuttosto diffusa.

Come Catarenea accussì Natalea

Come Catarenea accussì Natalea sono le celeberrime parole di un detto popolare. È fra i più noti soprattutto nella sfera agro-pastroale. Il riferimento è chiaramente mirato alle condizioni climatiche. Nei significati, di facile interpretazione, si vuole egual condizione nel giorno di Santa Caterina e nel giorno di Natale. Le due ricorrenze si distanziano per un mese esatto. È ovvio che nessun nesso logico possa validare le pretestuose richieste del proverbio. Tuttavia rimane uno dei più attivi e, special modo in passato, è stato meritevole di notevoli attenzioni. Tra l’altro, mentre nel Cilento si limita nello spazio e nell’identificazione onomastica, oltre i confini territoriali è concatenato ad altre importanti ricorrenze. Meno popolare è come Barbarea accussì Natalea, più tipico della zona partenopea.

Santa Caterina d'Alessandria
Santa Caterina (foto Giuseppe Conte)

A Santa Catarina ngoppula e camina…

Mi piace concludere questo breve viaggio tra i luoghi e la letteratura popolare che richiama Santa Caterina d’Alessandria, con un proverbio forse poco noto. Evidentemente è soffocato dal più conosciuto Come Catarenea accussì Natalea. Quello a cui voglio dedicare le ultime righe di questo scritto recita A Santa Catarina ngoppula e camina. (raccolto dalla tradizione orale ad Ostigliano; la particolarità è che non è riscontrato più altrove). Un significato possibile è che, considerata la data – il 25 novembre – l’autunno è già inoltrato e bisogna velocemente procedere alla semina del grano se non si sia già provveduto. Anche in questo caso, seppur in modo indiretto e quasi metaforico, richiama le condizioni climatiche poiché, qualora il periodo sia già avvolto dal freddo, bisogna comunque procedere nella predisposizione della coltura, in questo caso del grano.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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