Cardile, San Rocco e ‘le sue ricorrenze’

San Rocco gode di una magna devozione, specialmente a partire dal Medioevo, quando divenne il Santo più invocato contro la peste poiché egli stesso fu colpito dal morbo. Nei secoli successivi, il Santo da Montpellier accrebbe ulteriormente la sua popolarità: la sua figura raggiunge la sfera contadina ed è progressivamente elevato a patrono degli animali e ci si affida per proteggersi dalle grandi catastrofi come i terremoti e ovviamente la peste.

CARDILE (GIOI, SA), 28 dicembre 2017. Nel Cilento, come altrove, in seguito al contagio del 1656 sorsero numerose cappelle dedicate al Santo, laddove la tradizione popolare identifica i luoghi in cui venivano sepolti i malati di peste. In genere sorgevano alla fine del paese, poste come baluardo spirituale contro peste e carestie. Diversi centri lo elevarono a patrono e la festività ancora oggi rappresenta un appuntamento molto importante. Non di rado, oltre alla ricorrenza del 16 agosto, tradizioni locali riportano a festività votive ricollocate in diversi periodi dell’anno. Ciò è determinato dal fatto che – come abbiamo visto – San Rocco nel tempo è stato non solo invocato contro la peste, ma si chiedeva la sua intercessione anche in altre circostanze: spesso ci si affidava per la buona riuscita del raccolto: a Cardile, in ottobre, durante il periodo delle castagne, era la volta di San Rocco ‘re li vaddani’ e il Santo era portato in processione anche il 29 dicembre; quest’ultima fa riferimento a più occasioni in cui si chiese l’intercessione del Santo nella prima metà del XX secolo.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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