Cilento, si accendono i falò: ecco il Natale della tradizione

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La viglia di Natale è caratterizzata dall’accensione dei ‘falò’ che, in Cilento, assumono sfumature diverse nell’onomastica, pur identificando una stessa consuetudine, ancora ben viva e radicata in gran parte del territorio.

Secondo la trazione, il falò di viglia è acceso per riscaldare Gesù Bambino durante la gelida notte di Natale e diviene momento compartecipato e di aggregazione.

focaraDurante la notte di viglia illuminano le piazze o gli spazi antistanti le chiese; a Piaggine assume valore rionale originando una vera e propria peculiarità. Nella sera di vigilia i rioni ‘a tempa, ‘i coste, ‘i monaci e ‘a chiazza accolgono la nascita di Gesù con l’accensione delle fòcare. Ogni quartiere si adopera per la buona riuscita del proprio falò. Fin dai tempi passati è tradizione raccogliere la legna già nei giorni precedenti la Notte Santa. Durante la veglia poi, le fòcare divengono un luogo conviviale riaccendendo l’atmosfera di festa. A Mandia si parla di ‘fochera’: i giovani dal bosco procurano la legna trasportando ‘i cippi di castagno ormai secchi fino alla piazza del paese. In passato la fochera veniva realizzata nello spiazzo antistante la parrocchiale, ora, invece, il falò viene predisposto nella piazza. Anche il piccolo borgo di Galdo propone la fòcara testimoniando la vivacità della tradizione in ogni comunità del Cilento.

Saranno numerosi, dunque, i fuconi, le fòcare, le fochere, le fanoje, le carcare che da qui a poco illumineranno il Natale cilentano.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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