Cannalonga, la festività di San Toribio e la storia del culto

CANNALONGA (SA), 21 marzo 2019. San Toribio (o Turibio) è elevato a patrono di Cannalonga nei primi decenni del XVIII secolo. Pur sottraendo il titolo a Sant’Onofrio, non soffoca il culto bens^ lo affianca e lo fa ormai da secoli. Ciò testimonia una magna devozione che si evolve nel rispetto delle tradizioni, mantenendo viva la fede cristiana in tutti i suoi aspetti. Il passaggio ufficiale avviene dopo 200 anni: 1738 – 1938 come ci ricorda la lapide presente in chiesa.

Cannalonga, Sant'Onofiro
Sant’Onofrio (foto Giuseppe Conte)

Da Sant’Onofrio a San Toribio

Esponente di una importante famiglia, San Turibio nacque in Spagna nella prima metà del 1500 e concluse la sua vita terrena agli inizi del secolo successivo in Perù, dove seminò il suo operato in seguito al ricevimento dell’ordinazione episcopale. Viene elevato a patrono di Cannalonga in tempi relativamente recenti. Fino ai primi decenni del XVIII secolo, la comunità affidava la sua protezione a Sant’Onofrio che, dunque, vanta una devozione temporale decisamente più longeva, essendo protettore del paese fin dai tempi più remoti. Nel corso dei secoli, ad affiancare l’antico culto di Sant’Onofrio, è la festività di Santa Lucia, ricorrenza ancora ben viva in paese. Successivamente si afferma anche la devozione verso la Madonna del Carmelo. In tutte le occasioni, il momento più significativo e partecipato è senza dubbio la tradizionale processione.

Cannalonga

Il paese, posto ai piedi del Monte Gelbison, ha origini antiche e pare sia sorto tra il IX e il X secolo; tuttavia la sua notorietà, accresce notevolmente intorno alla seconda metà del 1400 quando si ha notizia di una importante fiera. Portò il nome di Santa Lucia fino alla metà del 1600 – quando si teneva in dicembre –; fu poi ricollocata nella prima parte di settembre assumendo forse la denominazione di ‘freagonola’ e successivamente frecagnola. L’anticipazione alla fase pre-autunnale, al di là delle vicende storiche, si rivelò da subito una scelta felice, favorendo lo sviluppo dell’economia locale. L’abitato ha una struttura urbanistica molto caratteristica. Il centro è costituito dall’ampissima Piazza del Popolo su cui si affacciano il Palazzo Ducale e il Municipio. Ai margini, invece, la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta. Fuori dal paese, nei pressi della diga, si trova la chiesetta della Madonna del Carmine.

Cannalonga San Toribio (foto Giuseppe Conte)
Cannalonga San Toribio (foto Giuseppe Conte)

San Toribio nella fede popolare

Cannalonga conserva immutata la sua devozione verso il Santo patrono fin dagli anni in cui diventa protettore del paese. La memoria di San Toribio si celebra il 23 marzo. La figura di ‘San Turibio’ – come risulta dal dialetto locale – fin da subito si avvale della stima del popolo che ne conserva memoria nella diffusione onomastica.

L’immagine del Santo è custodita nella chiesa parrocchiale. Vicino all’altare, sul quale si trova la nicchia con la statua di San Turibio, vi è una lapide che ricorda l’elevazione ufficiale a patrono della città:

Sua Santità PP XI con rescritto della S. C. R. del 5 Gennaio 1938 N. C. 138 937 proclamava e confermava Celeste Patrono e Protettore di Cannalonga

SAN TORIBIO ALFONSO MOGROVEJO

Arcivescovo di Lima

che il popolo con viva fede il 23 marzo 1738 plebiscitariamnete tale lo aveva invocato.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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