‘San Francesco del Cilento’, la festività e la storia

ROCCA CILENTO, 1 OTTOBRE 2019. San Francesco è patrono d’Italia. Lasciò tutti i suoi averi per dedicarsi a Dio. Nel Cilento la memoria è ben conservata nella cultura popolare. La presenza del Santo di Assisi è testimoniata sia dalla leggenda sia dalla storia. Secondo la tradizione parlò alle creature del mare. Lo fece da uno scoglio nei pressi di Agropoli. Le architetture, invece, emergono nel convento.

Il convento di San Francesco del Cilento

Secondo la tradizione il convento francescano di Lustra fu fondato da San Bernardino da Siena nella prima metà del XV secolo. Situato tra le frazioni di San Martino (Laureana) e Rocca (Lustra, territorio da cui oggi dipende amministrativamente), popolarmente viene identificato anche con l’accostamento a questo piccolo centro, un tempo cuore pulsante del Cilento Antico (il convento di Rocca). Diverse sono le tracce architettoniche dei francescani nel territorio (ad Agropoli, a Gioi). Spesso tratteggiate da laboriose leggende. Ciò nonostante ad acquisire maggiore notorietà nel tempo è stato senz’altro il convento di Lustra. Non a caso è ricordato proprio come ‘San Francesco del Cilento’. Tuttavia nel corso dei secoli ha subito diversi ampliamenti. E’ variata anche la sua importanza. Strutturalmente, dalla porta centrale si accede alla chiesa, mentre sul lato sinistro si trova l’ingresso per il chiostro. All’interno si conservano bellissimi affreschi, alcuni meritevoli di restauro.

Convento di San Francesco

San Francesco ‘nella storia’ dell’economia locale

La presenza dei frati nel territorio ha sempre contribuito alla crescita culturale e spirituale delle genti. L’ordine dei francescani, in particolare, godeva di una grande stima in quanto seguaci del ‘Santo di Assisi’. Il luogo, inoltre, special modo in passato, era di certo animato da una discreta vitalità, tanto che nei pressi del convento hanno preso vita due importanti fiere. Una è quella di ‘San Francesco’ che un tempo si ripeteva dal 2 al 4 ottobre. L’altra è quella delle ‘Palme’ la Domenica che precede la Pasqua. Mentre la prima ravvia la memoria del Santo, la seconda ha assunto importanza per dimensioni e sacralità grazie alla collocazione primaverile che favoriva l’afflusso di mercanti e visitatori: si festeggiava l’inizio della tiepida stagione. I pellegrini provenienti anche da zone distanti, dopo aver partecipato alle funzioni si approvvigionavano tra le bancarelle allestite nelle immediate vicinanze del convento sulla via che porta a Laureana.

La festività

Francesco nasce ad Assisi tra il 1181 e il 1182. Fondatore di un ordine mendicante, da cui preso il nome, per le sua umiltà passa alla storia come il ‘poverello di Assisi’. La memoria si celebra il 4 ottobre. Nel 1939, papa Pio XII, insieme a Santa Caterina da Siena, lo proclama ‘patrono d’Italia’. La festività è ben sentita ai margini del Cilento Antico. Al Convento dal 25 settembre, ogni sera alle ore 17,30 Santo Rosario ed alle 18,00 Santa Messa. Il 2 ottobre, dopo la Santa Messa segue un momento conviviale in occasione della festa dei nonni. Mercoledì 3, alle ore 18,00 Santo Rosario e a seguire celebrazione del Transito del Serafico Padre San Francesco. Nel giorno della ricorrenza, invece, il 4 ottobre, al mattino la Santa Messa è celebrata alle 08,30 – 09,00 – 10,00 – 11,00. Nel pomeriggio è celebrata dal Vescovo alle ore 18,00. Seguirà la tradizionale processione.

Rocca Cilento, San Francesco 2019

Pubblicato da Giuseppe Conte

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2 Risposte a “‘San Francesco del Cilento’, la festività e la storia”

  1. Le fiere presso il convento di San Francesco sono tre: Delle Palme, Sant’Antonio e dal primo ottobre al quattro, di San Francesco, oggi quest’ultima ridotta a due giorni

    1. Salve! Giusta precisazione. Nell’articolo sono citate solo le due che hanno avuto maggiore riscontro nelle diverse fasi storiche.

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