Ostigliano, il culto di Santa Caterina d’Alessandria

Il culto di Santa Caterina d’Alessandria ad Ostigliano, è documentato fin dal XVII secolo. Tuttavia possiamo supporre una esistenza cinquecentesca, in concomitanza delle prime notizie sull’abitato. La storia nota del piccolo casale, ci informa della presenza in paese di diversi culti: San Giovanni Battista, la Madonna del Rosario e Santa Caterina e, in un secondo momento San Vito e Santa Sofia. In seguito compare San Rocco mentre Sant’Antonio è relativamente recente.

Santa Caterina nella devozione popolare

Ad eccezione di Santa Sofia (ne rimane traccia nella toponomastica), gli altri culti sono ancora praticati, accompagnati dai riti religiosi con la caratteristica processione. Santa Caterina, invece, si limita alla celebrazione della Santa Messa. A partire dalla metà del secolo scorso, la processione si è svolta in modo discostante. In alcuni anni è ipotizzabile l’assenza totale della ricorrenza che si tiene il 25 novembre.

Ostigliano

Ciò è fondamentalmente dovuto al progressivo abbandono di culti meno moderni in favore dei protettori della peste come San Rocco, Santa Sofia e la Madonna di Loreto (qui del Rito) e lasciando spazio a figure che hanno conquistato la benevolenza popolare come Sant’Antonio da Padova. Analizzando anche i centri vicini, come il dirimpettaio Perito – dove si conservano i ruderi di una chiesa consacrata alla Santa d’Alessandria – , si denota la stessa sorte per il culto cateriniano. Eppure, nei secoli passati, ha rivestito un ruolo assai importante.

Fra storia e memoria

Secondo i resoconti delle visite pastorali, Ostigliano, non più tardi del 1646, possiede un altare all’interno della chiesa parrocchiale consacrato a Santa Caterina. Il Vicario Gerolamo Prignano di Novi, in occasione  di una visita avvenuta nel XVII secolo annota la presenza della cappella di Santa Caterina che consensu Universitatis eiusdem casalis Cappellanus est D. Franciscus Paladinus ut ex bullis a Vic. Rosa de anno 1642 die 24. Il cappellano di S. Caterina, il 2 giugno del 1652, firma una lettera con la quale s’informava il vescovo Carafa sulle vicende relativa ai beni della cappella: possiede un bel reliquiario a mezzobusto (oggi è custodito da privati).

Ostigliano - Santa Caterina

Nel 1890 si rileva ancora la presenza dell’altare. È certo che una decadenza massiccia si presenta solo nella seconda metà del 1900. In occasione della festività, oggi si tiene soltanto la Celebrazione Eucaristica. Occasionalmente, negli anni, è stata riproposta anche l’antica processione.

[Testo e foto di Giuseppe Conte, non è consentita la riproduzione senza autorizzazione]

Pubblicato da Giuseppe Conte

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