Novi Velia, una suggestiva tradizione conclude la stagione dei pellegrinaggi

 

MAD NOVI

NOVI VELIA (SA), 5 ottobre 2016. Il susseguirsi dell’ascesa al Santuario della Madonna sul Monte Gelbison, termine la seconda domenica di ottobre. Come da tradizione, un suggestivo rituale conclude la stagione dei pellegrinaggi: l’immagine della Madonna, alla presenza di centinaia di fedeli, sarà ‘velata’. Verrà restituita alla devozione popolare, l’ultima domenica del mese di maggio.

Il complesso mariano si trova sulla sulla sommità della montagna che ormai l’identifica quasi esclusivamente come Monte Sacro, ha una storia antichissima e rappresenta un importante riferimento per i fedeli del Cilento, dell’Antica Lucania e di una buona parte del Sud Italia. La vetta è un balcone naturale che spazia nell’immensità: lo sguardo qui abbraccia le coste campane e nelle giornate limpide raggiunge anche la Sicilia, mentre verso l’intero si protrae sulle alture del Cervati e quelle lucane.

Note che testimonia la presenza di un luogo di culto sul Monte Gelbison, compaiono sul finire dall’XI secolo, periodo in cui i monaci italo-greci avevano scelto l’odierno Cilento come luogo di contemplazione eremitica. Ai monaci basiliani va ricondotta la fondazione cristiana: in queste terre si rifugiarono all’indomani della lotta iconoclasta voluta dall’Imperatore Leone III nel 726 d.C. La disputa fu l’anello di congiuntura tra l’Oriente e l’Occidente, ed è il momento in cui si assiste alla nascita di nuovi luoghi di preghiera, quasi sempre ricavati in posizioni amene, dove la pratica del culto risultava più difendibile. Tuttavia, non è da escludere che, l’evoluzione cristiana sia la conversione di un precedente tempio pagano voluto probabilmente da popoli più antichi. Inoltre, nonostante non sia possibile documentare ogni fase del complesso architettonico, la storia che identifica la ‘Madonna del Monte’ è sicuramente molto longeva. Nella Chiesa si trova la meravigliosa immagine della Madonna che, dall’ultima domenica di Maggio alla seconda di Ottobre, viene omaggiata da migliaia di fedeli, alcuni dei quali raggiungono la meta tramite il vecchio ‘sentiero gradinato’ scolpito tra le rocce, a tratti ancora ben visibile. Una pratica secolare che rivela la magna devozione del popolo cilentano: canti e suoni scandiscono il percorso, a volte accompagnato dalle caratteristiche ‘centé’ e dall’immensità di uno straordinario rituale. Bisogna essere ‘pellegrini’ e compiere l’ascesa almeno una volta nella vita per comprendere le emozioni che suscita incontrare la Madonna in questo posto.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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