Delirium Tremens, Luigi Elia ritorna in libreria con un nuovo romanzo

DELIRIUM TREMENS. L’ultimo romanzo di Luigi Elia porta in libreria un nuovo avvincente ‘giallo sporco’ come egli stesso definisce il suo genere. Classe 1981, ha all’attivo già diversi lavori. Andando a ritroso, troviamo ‘L’ultima fenice’ e ‘Doxa’. Dove si muoveranno questa volta i personaggi creati dalla penna di Luigi Elia? Ecco alcune domande poste all’autore cilentano.

D – Avendo avuto modo di conoscere Luigi Elia, già autore di diversi romanzi negli anni passati, non ti chiedo ‘chi è Luigi Elia’ bensì: come è cresciuto Luigi Elia nelle vesti di autore?

R – La maturazione è dei pensieri. Ovviamente da un primo libro scritto di getto, d’istinto, al libro attuale, c’è una maggiore consapevolezza e profondità. Sicuramente la padronanza del linguaggio è migliorata e, essendo cresciuto, almeno anagraficamente anche io, interiorizzo le cose in modo differente. Posso dire questo, ma non riuscirei a valutarmi oltre.

D – Di getto: qual è un personaggio non protagonista che, secondo te, può catturare l’attenzione del lettore? Perchè?

R – Matilde. Una persona che non ha nulla per vincere nella società di oggi, una nata perdente, eppure, nonostante tutto, ed accettando tutto insegue il suo sogno. Immagino i miei lettori come giudici che metteranno al rogo quella che per me altro non è che una moderna strega.

Delirium Tremens di Luigi Elia

D – E quale, invece, il personaggio che più ti piace? Perché?

R – L’anziano poeta. Lo so, qualcuno dirà che potrebbe essere benissimo la proiezione della mia vecchiaia, io non credo, ma non si sa mai. Mi piace per come riesce sempre a tirare fuori la bellezza dal suo patire.

D – ‘Doxa’ è il titolo del romanzo che hai pubblicato nel 2012, prima di ‘L’Ultima Fenice’. Ricordo che il titolo e, di conseguenza il romanzo, nasce grazie alla tua abilità di giocare con le parole. Per ‘Delirium Tremens’ è lo stesso? Considerando che la tematica del nuovo romanzo si muove intorno a temi importanti.

R – Il Delirium altro non è che l’insieme di allucinazioni e malessere. Uno stato febbrile nel quale si è perde la lucidità. Ecco, ognuno di noi, il sistema, la società, il mondo, non siamo tutti nella stessa condizione!?

D – Domanda inevitabile: perché leggere ‘Delirium Tremens’?

R – Sono molto egoista sulla scrittura, nel senso che scrivo per me, quindi non saprei dire perché scegliere il mio libro. Non mi va nemmeno di inventare motivazioni che poi risulterebbero patetiche e scontate. Quindi non so perché, ma posso assicurarvi che non lo troverete pessimo.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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