Casigliano è la più piccola delle storiche frazioni di Sessa Cilento. Posizionata su una collina che discende dal Monte Stella, si trova a pochi passi dall’abitato di Mercato Cilento. Domenica 12 maggio 2019, si ripete la tradizione. La Madonna del Rosario è protagonista di una processione penitenziale in ricordo del ‘miracolo’ che pose fine ai tormenti della popolazione, preoccupata per l’assenza di pioggia. Alle ore 11:00 è celebrata la Santa Messa mentre, nel pomeriggio, alle 16:30 ha inizio la tradizionale processione.
Era il 6 di maggio e l’acqua dissetò la terra.
L’inverno, probabilmente, era stato povero di pioggia proprio come questo 2019 (ndr).
Casigliano
Compreso nei casali della baronia del Cilento, le prime notizie compiano nella seconda metà dell’XI secolo e si riferiscono al 1063. Tuttavia nei secoli seguenti non è frequente il toponimo ma si riscontra in modo più costante dopo il 1500. Ciò non confina la sua storia in tempi meno remoti ma affina le sue pagine che vanno ricercate tra le vicende vissute dal Cilento Antico. Casigliano, storicamente, è stato considerato tra i paesi più piccoli dell’intero territorio. L’ampiezza demografica non ha mai raggiunto grandi numeri. Oggi, in paese, vivono poche famiglie.
Le stagioni scorrono tranquille. Il paesaggio cambia i colori ma non muta l’essenza dell’aria sobria che l’avvolge. Nelle tiepide giornate di sole uno sguardo sulla vallata scivola sulla macchia mediterranea che si alterna agli uliveti ma in nessun istante si tralascia la storia. Basta puntare lo sguardo verso l’orizzonte. Inconfondibile si osserva il Castello di Rocca Cilento.
Dalla ‘musica’ al ‘miracolo della pioggia’: Casigliano fra arti e tradizioni
Il paese ha avuto notorietà grazie alla bravura dei suoi maestri artigiani. I fratelli De Luccia si specializzarono nella realizzazione della ‘chitarra battente cilentana’, dando vita ad una intensa attività di liuteria. Fecero della musica un’arte senza tempo. Emigrando alla volta delle Americhe, le loro abilità, approdò oltreoceano, portando nel cuore l’eco di questa terra. E se nelle memorie la musica riecheggia ancora tra i suoi vicoli, le tradizioni religiose rimangono vive e portate avanti con dedizione dai chi è rimasto e chi torna per l’occasione. La chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Si trova ai margini dell’abitato.
La festività patronale si svolge alla fine del mese di giugno. Ad arricchire il panorama culturale che risiede fra le antiche ricorrenze religiose, è senza dubbio la Madonna del Rosario. La ricorrenza si tiene a maggio e calca i canoni di una leggenda ben radicata nella cultura locale.
La Madonna di Maggio
Secondo alcune deduzioni, i fatti ci riportano al 1700. In quell’anno una particolare siccità attanaglia il paese. I campi assetati, impoveriti ed improduttivi, lasciano poche speranze. Volgendo lo sguardo al cielo si invoca la discesa della pioggia. Erano i primi giorni di maggio, secondo la tradizione il 6. Si ripone ogni speranza nella fede ed esce in processione la Madonna del Rosario.
Lasciata la soglia della chiesa, il corteo si diresse verso i campi inariditi. Giunti fuori dal paese, la pioggia non si fece attendere, e cadde copiosa sulla terra ingiallita. Nel luogo che la tradizione riconosce come il punto esatto del ‘miracolo’, è oggi presente una stele con una croce. La festività – ricollocata alla domenica coincidente o successiva al 6 maggio – muove i suoi passi già il primo maggio, quando ha luogo la ‘vestizione della Madonna’. La statua della Vergine è amorevolmente preparata per la solenne processione.
