San Michele, i luoghi e le tradizioni nelle Diocesi di Vallo e Teggiano

ll territorio oggi ascritto come Cilento, fu un tempo parte dell’Antica Lucania; è oggi suddiviso fra le due Diocesi di Vallo della Lucania e Teggiano-Policastro. In questo breve viaggio ripercorreremo i luoghi dedicati a San Michele che insistono sul territorio.

San Michele e il Cilento: dal Monte Stella al Monte Bulgheria…

Tra la fine del V secolo e gli inizi di quello successivo, il culto per San Michele accresce in modo rapido e costante, restituendo una capillare diffusione che abbraccia tutta Europa. La devozione è in parte dovuta alla leggende che vuole l’Arcangelo apparso in una grotta: chiese che il luogo venisse convertito al culto cristiano. Numerose sono le testimonianze che riportano San Michele proprio all’interno di una grotta e, nel basso salernitano, in cui insistono Cilento e Vallo di Diano, vi sono diverse conferme. La benevolenza di San Michele è ben radicata fin dai tempi più antichi in questo territorio; spesso è accompagnata da leggende e rituali che scandiscono la celebrazione della festività.

Partiamo facendo velocemente il periplo del Monte della Stella: prima dell’edificazione della Chiesa di Santa Maria del Paradiso, la Parrocchia di Laureana Cilento era costituita dalla Chiesa di San Michele Arcangelo, appartenente all’omonimo convento. A Rutino la rappresentazione del ‘Volo dell’Angelo’ caratterizza la festività patronale: numerosi visitatori accorrono per assistere allo storico duello in cui l’Arcangelo sconfigge il diavolo. Tracce del culto sono presenti anche ad Eredita (Ogliastro C.). Il centro di Acquavella (Casal Velino) ruota intorno alla Chiesa dedicata a San Michele, patrono del paese. Lasciato il comune di Casal Velino e l’antico ‘Monte Cilento’, ci spostiamo nella vicina Ascea e raggiungiamo la frazione collinare di Terradura: anche qui la parrocchia è dedicata a San Michele Arcangelo. Dopo aver brevemente toccato San Mauro La Bruca, proseguiamo verso la parte sud della provincia e giungiamo a Poderia (Celle di Bulgheria). La cappella di San Michele risale alla seconda meta del 1700: il campanile a cipolla, che in apparenza richiama lo stile basiliano, è in realtà postumo rispetto al corpo della chiesa.

L’Arcangelo oltre il ‘Cilento’: dal Vallo di Diano agli Alburni

A Caselle in Pittari facciamo la prima tappa del nostro viaggio all’interno di una grotta. Percorriamo un breve sentiero per raggiungere il complesso carsico: due sono le cavità naturali dedicate all’Arcangelo, poste sul versante meridionale del Monte che, a sua volta, porta il nome di San Michele. Dopo aver abbondantemente lasciato i confini storici del Cilento, apriamo una parentesi sul Vallo di Diano per parlare di Sala Consilina. Con immensa devozione i pellegrini accompagnano la statua di San Michele nel santuario: è l’8 Maggio quando la Città del Vallo omaggia il suo patrono. Sul finire dell’estate, invece, fa ritorno in paese, accolto da affascinanti tradizioni. Tappa obbligata è Pertosa dove troviamo le celebri ‘Grotte dell’Angelo’ che costituiscono uno straordinario complesso carsico, richiamo per migliaia di visitatori. All’ingresso è situata una piccola edicola votiva dedicata a San Michele.

Ai margini del Cilento, attraversiamo la Valle del Calore; alle pendici degli Alburni la prima sosta è Sant’Angelo a Fasanella. In località San Michele si trova la grotta consacrata all’Arcangelo, sede di un imponente Santuario rupestre, da sempre meta attrattiva sia d’interesse religioso sia storico-archeologico. Secondo gli studi effettuati nel corso degli anni, la grotta fu abitata già all’epoca preistorica. In seguito il sito è diventato un luogo di culto originando un affascinante ‘Santuario rupestre’. Proseguiamo verso Bellosguardo. Risalgono alla fine del 1500 le prime notizie che testimoniano le architetture della Chiesa di San Michele: la festività patronale è l’evento più significativo per la comunità. Come per Sant’Angelo a Fasanella, l’Arcangelo ha lasciato il suo nome anche nell’onomastica della piccola Valle dell’Angelo: ed è qui, ai piedi del Cervati, che concludiamo questo nostro breve viaggio. A Valle la fede incontra la leggenda e si fonde con la storia. In località ‘Costa della Salvia’ si trova la grotta di San Michele, un tempo meta di piccoli pellegrinaggi. 

[Testo di Giuseppe Conte, non è consentita la riproduzione senza autorizzazione]

I programmi della festività in alcune loclaità:

 

 

Pubblicato da Giuseppe Conte

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