Rutino, il ‘Volo dell’Angelo’

RUTINO (SA). E’ la seconda domenica di maggio quando nei cieli del Cilento risuona il simbolico duello che porta in scena l’Arcangelo Michele e il diavolo; quest’ultimo sarà sconfitto e l’Angelo trionferà: Inneggiate dal cielo eccelsi cori, / o Serafini al tron del sommo Iddio. / Cadde d’abisso nei profondi orrori / dei ribelli lo stuolo iniquo e rio. / Gloria al Signor del Ciel tra gli splendori. / Sia pace in terra all’uomo umile e pio. / A te del Creator campion fedele / onore eterno Arcangelo Michele (Dopo il combattimento in cui s’ode il tintinnio delle spade, con queste parole, proclamate dall’Angelo, si chiude la scena).
Tre la Sacre rappresentazioni che fanno parte della tradizione cilentana, Rutino rappresenta l’egemonia non solo per la longevità e la costanza nel tempo, ma anche per l’immensa spettacolarizzazione che scaturisce dalla sua interpretazione scenica. È forse questo il motivo per il quale risulta essere anche la più conosciuta e la più frequentata, partecipata da tantissimi visitatori. È in questo contesto che la piazza del paese diventa scenario di una suggestiva teatralità, posta al cospetto di migliaia di sguardi che puntano verso il cielo, seguendo le battute contenute nel vecchio testo. Fin dalle prime ore del mattino il paese è in festa: ha luogo la vestizione dell’Angelo che avviene nella casa paterna; accompagnato dalle autorità, raggiungerà la chiesa parrocchiale, situata in posizione dominante e sovrastante rispetto alla piazza. Da qui, tra applausi, spari e melodie musicali, San Michele inizia con solennità a percorrere le vie del paese. Ha luogo la prima parte della processione la quale, di ritorno si concederà una prima sosta per dar vita alla ‘Sacra rappresentazione’. Ed ecco, dunque, occupar la scena il ‘Volo dell’Angelo’. Dopo scontri e avvertimenti, si conclude la prima parte e si ricompone il corteo processionale: quest’ultimo ora attraverserà il lato opposto dell’abitato. Farà nuovamente ingresso in piazza e qui, la seconda sosta rappresenta il momento cardine: uno storico duello tra ‘il bene e il male’ si consuma all’ombra del maestoso campanile. L’Arcangelo sconfigge il diavolo e il silenzio della folla s’interrompe all’improvviso, accogliendo festante la vittoria di San Michele. 

Molti sono i campanili del Cilento ma pochi vantano bronzi melodiosi come quello di Rutino e San Michele non è solo un’importante ricorrenza per i rutinesi ma, per certi versi, può ritenersi la ‘festa dei cilentani’: il Volo dell’Angelo appartiene all’infanzia di tanti di noi.

Seppur il testo della rappresentazione qui non vanta una storia plurisecolare, fa parte della cultura dei rutinesi (e del Cilento intero) e la devozione a San Michele è ben evidente nell’emozione e nella commozione di chi, anche se lontano, ritorna in paese per omaggiare il proprio patrono.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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