Palinuro, 25 settembre 1949: Sant’Antonio e il ‘Miracolo del Porto’

Palinuro è oggi una ridente località costiera del Cilento. Meta di numerosi turisti soprattutto nel periodo estivo. Il fascino del posto è senza dubbio legato al mito che l’avvolge da secoli. Tuttavia, in tempi decisamente più moderni, il porto di Palinuro si è reso protagonista di un evento riconosciuto dalla fede popolare come miracoloso. L’estate è appena finita. È l’alba del 25 settembre 1949

Dal porto una luce

All’alba del 25 settembre del 1949, i pescatori con le loro piccole barche lasciavano Capo Palinuro. Il tempo era clemente. Col trascorrere delle ore, però, una nuvola iniziò ad oscurare il cielo, costringendo i marinai a rientrare. Una delle barche, a causa del mare in tempesta, non fece ritorno. Dalla spiaggia le famiglie attendevano il rientro dei loro cari e l’ansia accresceva con l’avvicinarsi della sera. Le minacciose condizioni del mare, rendevano difficoltoso il soccorso dei compaesani. I diversi tentavi risultavano vani. La disperazione prendeva piano piano il sopravvento. Ci si affidava alla benevolenza del cielo. Un pescatore decise di chiedere aiuto a Sant’Antonio che ha una cappella proprio vicino al porto. La statua fu portata sulla spiaggia puntando verso il mare. Di li a poco, una luce – miracoloso bagliore -, consentì ai pescatori rimasti preda del mare di far rientro nella propria terra. L’evento fu attribuito a Sant’Antonio.

Palinuro, chiesa di Sant'Antonio

Il porto e Palinuro

Le origini della chiesetta risalgono, con molta probabilità, alla seconda metà del XVI secolo. Sant’Antonio qui, senza dubbio, poteva figurare come il protettore dei pescatori ma anche dei naviganti che in questo luogo trovavano riparato durante le temeste. Fino agli anni ’50 del secolo scorso, la bella località cilentana basava la propria economia sulla pesca. È solo nei lustri seguenti che si afferma come ambita meta turistica per la sua straordinaria costa e per l’affascinante mito che l’avvolge. Queste poche righe possono sintetizzare il nesso indissolubile esistito e tuttora vivo tra il mare, la pesca e la fede. In ricordo del ‘miracolo del porto’, il 25 settembre Sant’Antonio è posto su una delle imbarcazione che lascia il porto e compie una suggestiva processione in mare, mentre a riva, numerosi fedeli attendono il rientro per partecipare al corteo che prosegue lungo le vie del paese.

Palinuro: il fascino e il mito

Palinuro è un affascinanti località della costa campana, ben nota nel mondo. Qui riecheggia il mito. La morte di Palinuro è narrata nell’Eneide di Virgilio. Si racconta di come il nocchiero di Enea, mentre guidava la flotta verso le coste italiane, cadde in mare vinto dal Dio Sonno. Secondo la leggenda, il dio Sonno lo fece addormentare cullandolo con dolci melodie e parole. A quel punto lo buttò in acqua. Accortosi della sua sparizione, Enea inizia a cercarlo ma ben presto capirà che è morto. Palinuro però, in realtà non morì in mare. Inizia a nuotare e raggiunge la riva ma qui venne ucciso dai velini. Si incontreranno nuovamente negli inferi, quando il fantasma di Palinuro chiede ad Enea di trovare il suo copro e dargli una sepoltura. Oltre la cornice dell’Eneide, invece, il mito di Palinuro si intreccia con quello della vicina Kamaraton.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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