Ostigliano, ”Non c’è tempo, l’incuria le consuma ed ora si sgretolano al vento”

OSTIGLIANO, PERITO (SA), 29/04/2019

Appello a chi di dovere.

Non c’è tempo, l’incuria le consuma…

Nella cappella cimiteriale sono presenti due statuette. Laddove oggi sorge il cimitero vi era una piccola chiesetta dedicata a San Vito. Con la costruzione del camposanto la cappella è inglobata al suo interno. Il deterioramento è stato inarrestabile cosicché gli ultimi resti delle mura perimetrali perirono definitivamente con un movimento franoso negli anni 60 del XX secolo. Le statuette sono state a suo tempo recuperate e sistemate bonariamente nella cappella di disbrigo [oggi, per le cattive condizioni strutturali è stata privata del portone che, a suo modo, comunque riparava le statuette]. In origine le sculture erano tre, tutte in gesso (almeno così è scritto, una però, secondo me è di terracotta analizzandola superficialmente a vista). Ne è conferma in un documento di fine 800. Ne restano due, ben visibili ma nel totale abbandono. Meritevoli di assoluto restauro e di attenzione. Le piccole statue non credo abbiano grande valore monetario ma potrebbero avere ben più valenza da un punto di vista storico e culturale.


Alcune note

Tracciando un breve ritratto storico ed agiografico che riguarda il giovane martire ‘Vito’ – il quale, secondo la tradizione, fu sepolto proprio in queste terre – il suo culto assume un valore particolare nelle nostre zone. Facendo ricorso a qualche dato e ad ogni convincimento che possa ragionevolmente esserci utile, non è difficile ricostruire la presenza ad Ostigliano. La storia del Cilento ci conferma la capillare diffusione del culto di San Vito in questi luoghi; sarebbe sufficiente il solo riferimento ai paesi vicini (Valle Cilento, Matonti, ecc.) e in comunità come Pellare e Magliano Vetere che – apparentemente distanti – in passato hanno condiviso lunghe pagine di storia sotto la Baronia di Novi e le sue terre tra cui proprio Magliano e la vicina Gioi, di cui Ostigliano ha fatto parte. Una così radicale presenza può porre ad indagine anche la sola componente ‘numerica’ ma noi ci addentriamo su una particolarità decisamente più ampia.

Mentre nei luoghi di culto vitiani (in generale), si riscontra la sola presenza dell’immagine di San Vito, ad Ostigliano, nell’800, il Vescovo dell’epoca nota nella cappella consacrata al giovane Martire la presenza anche di due statuette in gesso raffiguranti San Modesto e Santa Crescenzia (Crescenzo nella popolarità) – rispettivamente il precettore e la nutrice del fanciullo -. L’affidabilità della notizia è ancora tangibile poiché, rimangono ben visibili proprio due statuette.

Eran tre(!) eran giovani e forti… neanche a dirlo ma per il profondo rispetto del luogo in cui si trovano forse è meglio ricordarlo!

[Testo e foto di Giuseppe Conte]

Pubblicato da Giuseppe Conte

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