Ostigliano, la Madonna del Rosario: cinque secoli di storia

Ostigliano – foto di Giuseppe Conte

OSTIGLIANO (SA), 7 ottobre 2017. Tra la documentazione nota, la prima visita pastorale compiuta alla parrocchiale di Ostigliano, risale al 1583. Il 9 dicembre, la chiesa del paese fu visitata dal Vicario Galasso di Mons. Belo. A partire dal secolo successivo, le visite pastorali saranno più frequenti e, i resoconti, risulteranno ben relazionati e dettagliati. È da qui che possiamo avere maggiori notizie sulla devozione alla Madonna del Rosario ad Ostigliano.

Madonna del Rosario, Ostigliano – foto di Giuseppe Conte

La devozione per la Madonna del Rosario rappresenta l’unico culto che nella Diocesi di Vallo della Lucania abbraccia l’intero territorio. Nel Cilento Antico gran parte delle caratteristiche ‘congreghe’ sono intitolate proprio alla Madonna del Rosario. La popolarità della figura di Maria nelle sue vesti più celebri e importanti, è senza dubbio dovuta all’istituzione della ricorrenza in ricordo della battaglia di Lepanto. L’origine, invece, è attribuita all’apparizione della Vergine a San Domenico nel 1208; per volere di Papa Pio V venne istituita con il nome di ‘Madonna della Vittoria’ e fissata al 7 ottobre, per celebrare la vittoria della battaglia di Lepanto avvenuta nel 1571.

Nel 1646 si conferma l’esistenza di tre cappelle all’intero della chiesa madre di Ostigliano, di cui quella del Rosario era forse la più importante (le altre erano consacrate a San Giovanni e Santa Caterina): già allora possedeva una confraternita. Inoltre, nel resoconto della visita pastorale del 1698 si menzionano due calici, uno dei quali appartenente alla cappella del Rosario.

L’icona della Madonna, custodita nella terza nicchia della navata laterale sinistra, appartiene alla tipologia dei ‘simulacri da vestire’; prima degli ultimi lavori di restauro contava su un altare in marmo eretto per devozione popolare sul finire della prima metà del XX secolo. L’immagine, a grandezza naturale, si configura come una delle opere più importanti presenti in chiesa; ad impreziosire l’elegante immagine, un abito rosso decorato con motivi color oro, donato nel 1955; la statua della Madonna reca sul braccio sinistro il bambinello, anch’esso vestito in rosso, mentre, nella mano opposta lascia scivolare il rosario. A primo sguardo la Vergine e il bambino appaiono di diversa fattura, facendo dedurre una realizzazione in tempi diversi. Entrambi possiedono una corona. Nel corso dei secoli, sia il vestiario sia le originali configurazioni hanno sicuramente subito mutamenti, calcando esigenze devozionali a dimostrazione di un culto quasi ininterrotto.

La confraternita del ‘Ss. Rosario’ , pur nata quasi certamente nel XVII secolo, è pensabile che non abbia affiancato costantemente il culto, ed abbia subito interruzioni nel corso del tempo; tuttavia, una certa continuità, ancora una volta a conferma di una magna devozione, la possiamo riscontrare nei costanti tentativi di ripresa, alcuni recenti, che ne determinano l’esistenza e la sopravvivenza anche in tempi moderni. La ricorrenza, invece, è fortemente ridimensionata rispetto al passato ma è presente ancora, e si traduce, solitamente in una processione che si tiene in genere la seconda domenica di ottobre. Quest’anno, dopo tantissimi anni, la festività è stata ricollocata nella data naturale del 7 ottobre. Di seguito il programma religioso:

Mercoledì 4 ottobre

TRIDUO DI PREPARAIZONE

ore 17:30 Santo Rosario

Giovedì 5 ottobre

TRIDUO DI PREPARAZIONE

ore 17:30 Santo Rosario

18:00 Santa Messa

Venerdì 6 ottobre

TRIDUO DI PREPARAZIONE

ore 17:30 Santo Rosario

Sabato 7 ottobre

FESTA DELLA MADONNA

ore 17:30 Santa Messa

18:15 Processione per le vie del paese

Pubblicato da Giuseppe Conte

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