Ostigliano, il culto di Santa Caterina dal XVII secolo ad oggi

La comunità locale ha manifestato la propria devozione in tempi e modi diversi nel corso degli ultimi secoli. Tuttavia ha mantenuto una linea abbastanza costante maturata a partire dalla fine del XVI secolo. Ritroviamo dapprima San Giovanni Battista, la Madonna del Rosario e Santa Caterina e, in un secondo momento San Vito e Santa Sofia. In epoca ancora più tarda, invece, compare San Rocco. È questa una ripartizione assai superficiale, utile al solo fine di rintracciare il culto di Santa Caterina dal XVII secolo ad oggi. Non è possibile indietreggiare ulteriormente poiché la documentazione esistente non permette riscontri più antichi. Tuttavia, mentre il culto di Santa Sofia è ormai del tutto scomparso (ne rimane traccia solo nella toponomastica), quello di Santa Caterina è ancora ben visibile seppur limitato alla celebrazione della Santa Messa che si tiene in occasione della ricorrenza, il 25 novembre.

Santa Caterina La presenza di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto è ben documentata nel territorio ed è abbastanza diffusa: basti pensare al solo paese dirimpettaio, Perito che, a poca distanza dall’abitato conserva i ruderi dell’antica chiesa dedicata a Santa Caterina. Ad Ostigliano, non più tardi del 1646, possiede un altare all’interno della chiesa parrocchiale. È ipotizzabile, ma senza conferma alcuna, l’esistenza in passato di una cappella autonoma elevata alla sua memoria. Il Vicario Gerolamo Prignano di Novi, in occasione di una visita pastorale avvenuta nel XVII secolo annota la presenza della cappella di Santa Caterina che consensu Universitatis eiusdem casalis Cappellanus est D. Franciscus Paladinus ut ex bullis a Vic. Rosa de anno 1642 die 24. Il cappellano di S. Caterina, il 2 del mese di giugno del 1652, firma una lettera con la quale s’informava il vescovo Carafa sulle vicende relativa ai beni della cappella: possiede un bel reliquiario a mezzobusto. Dai resoconti della visita pastorale del 1890 si rileva ancora la presenza dell’altare dedicato a Santa Caterina. È, dunque, quasi certo, che la decadenza del culto ha inizio solo nella seconda metà del 1900, quando le memorie faticano a fornire riscontri. In occasione della festività, oggi si tiene soltanto la Celebrazione Eucaristica ma, occasionalmente è stata riproposta anche l’antica processione.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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