Ora solare 2019. Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2019, le lancette dell’orologio dovranno essere spostate di un’ora. Alle 03:00, infatti, ritorneranno ad indicare le 02:00. Recupereremo, in teoria, il sonno che ci è stato rubato (‘in modo legale’, ovviamente!) lo scorso 31 marzo. Bisogna aspettare l’arrivo della primavera per avere nuovamente l’ora legale. nella notte fra sabato 28 e domenica 29 marzo 2020, assisteremo al prossimo cambio.
Ora solare: il cambio
Negli stati – come l’Italia – in cui è adottata l’ora solare nei periodi invernali, l’ora legale si riferisce agli standard presenti in tutto il mondo. L’Europa adotta il sistema del ‘doppio orario’, convertendo l’ora ‘legale’ in ora ‘solare’, dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre. In alcuni Paesi, invece, l’intero anno è coperto dall’ora legale senza alcuna variazione.
Ora solare: le stagioni e gli orti
Spesso, il cambio di adozione tra ‘ora legale’ ed ‘ora solare’ è percepito come la fine effettiva della stagione estiva, nonostante l’autunno abbia compiuto già un mese. Il Sole tramonta prima e di conseguenza le ore di luce si riducono man mano. È forse questo il motivo per cui si ha la percezione di essere giunti quasi all’inverno. Tuttavia l’autunno 2019 sembra non voler decollare. O almeno non del tutto. Nel nostro Cilento, e in gran parte del ‘Bel Paese’ le temperature di questi giorni sono decisamente calde. Un piacere per alcuni un motivo di preoccupazione per altri. Le foglie degli alberi tendono a tinteggiarsi dei classici colori di questa stagione. Gli orti, invece, iniziano ad avere sete. Diverse varietà di cavoli sono a dimora ma risentono di questo ‘caldo autunno’.
Il tempo
Tra le celebri Odi di Orazio, ecco una straordinaria concezione del tempo. E ovviamente ‘carpe diem’!
Tu non chiedere – sapere (è) nefasto – quale a me, quale a te
fine gli dei abbiano dato, Leucònoe, e non tentare i numeri
babilonesi. Quanto (è) meglio subire qualunque cosa sarà.
O che più inverni, o che Giove attribuisce/ha attribuito
ultimo (questo) che ora debilita con opposti pomici il mare
Tirreno, sappi/abbi sapore, filtra i vini e nello spazio breve
taglia lunga speranza. Mentre parliamo, è fuggita invidiosa
la vita: afferra il giorno, il meno possibile credula nel futuro.