Novi Velia, la Madonna del Sacro Monte: una tradizione antichissima

NOVI VELIA, 22 Maggio 2017. E’ l’ultima Domenica di Maggio quando al santuario mariano di Novi Velia, l’immagine della Vergine è restituita alla devozione popolare. Con solennità durante la Santa Messa, la Madonna è ‘svelata’ a suon di canti tradizionali: ha inizio, così, la stagione dei pellegrinaggi che, fino all’ottobre, accoglierà migliaia di fedeli. La ‘Madonna del Monte’ è il luogo simbolo della devozione del Cilento e di tutto il territorio. Diversi gli appellativi che identificano la figura di Maria accostata alla sacralità del luogo: ‘la Madonna del Sacro Monte di Novi Velia’ diventa la Madonna di Novi Velia o la Madonna del Sacro Monte o, semplicemente, la Maronna re lu monde, come ci testimonia la popolarità dell’Antica Lucania.

La storia di questo posto è antichissima e va ricercata in periodi ben anteriori ai canoni cristiani attuali. Secondo alcuni studi, sulla vetta del Monte Gelbison, in origine sorgeva un luogo di culto pagano, cristianizzato e convertito alla memoria della Vergine Maria ad opera dei monaci basiliani intorno al X secolo. Tralasciando la storia che, nel corso del tempo ha sicuramente modificato l’assetto, restituendo l’attuale complesso, è bene ricordare la costante ascesa dei pellegrini che, da secoli, ininterrottamente, risale la montagna. Tra fede e leggenda, migliaia di fedeli hanno percorso il sentiero gradinato che, per molto tempo, ha costituito l’unica via d’accesso per omaggiare la Vergine. La modernità, invece, con le nuove arterie – relativamente recenti – che partono da Vallo della Lucania e da Rofrano, ha sicuramente accorciato le distanze ma, non ha impedito a molti pellegrini di compiere il tradizionale percorso con la propria ‘compagnia’ attraverso l’antico tracciato in pietra, fino al ‘cumolo sovrastato dalla croce’. Qui, i gruppi si soffermano e i devoti ‘scagliano la prima pietra’, un iter devozionale ancora ben vivo. Inizia, ora, l’ultimo tratto, prima di giungere nel grande spiazzo su cui si affaccia la chiesa. Giunti a destinazione, prima di fare ingresso al tempio, si compiono i rituali tre giri intorno ‘alla cappella’, intonando, ancora una volta, il canto tradizionale. Varcate le soglie, l’atmosfera raggiunge il suo apice, e la spiritualità avvolge l’anima. Lo sguardo intravede la meravigliosa immagine della Madonna e, in fila ordinata, si è pronti a salutarla. Sempre con inni tipici, spesso accompagnati dal suono di strumenti musicali tradizionali, si lascia non con poca nostalgia la chiesa e, prima di intraprendere la via del ritorno, è ancora lo sguardo ad emozionarsi, spaziando sul magnifico panorama che da qui, abbraccia il mare e i monti, ponendo sogni e speranze sotto l’immenso manto della Madonna…

Pubblicato da Giuseppe Conte

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