L’inverno, la stagione ‘ricca’ del Cilento

È con questa tiepida giornata in pieno dicembre che ha inizio l’inverno nel 2016. Considerata da sempre la ‘stagione buia’, nell’immaginario collettivo è sinonimo di freddo, mentre, nella realtà, può distogliere la visione popolare per diversi motivi. Al contrario di quel che si pensa, è la stagione che conserva la maggiore concentrazione di attività e in essa si riscontrano le festività più importanti: basti pensare al Natale e la Notte di San Silvestro nel solo mese di dicembre; a gennaio, invece, abbiamo Capodanno e l’Epifania. Ma è nella contestualità popolare che si rilevano le maggiori emergenze legate alla sfera agro-pastorale: ed ecco che entra in gioco la quotidianità del Cilento.

I cicli del Cilento. Diversi cicli produttivi hanno una tappa molto importanteneve nell’inverno. Dal primo autunno si ha la raccolta delle olive che, nelle annate più prospere, attraversa tutto l’inverno. Sempre in questo periodo, si formano le piantine originate dai germogli di grano, messi a coltura con la semina nel pieno dell’autunno. Con il solo ulivo e il solo grano, dunque, possiamo già parlare di una parte importante dell’assetto ciclico produttivo in queste terre; ma la stratificazione socio-economica e culturale del Cilento va ben oltre.

focaraRicchezza e povertà. Il 17 gennaio, la festività di Sant’Antonio Abate, è una ricorrenza assai significativa. Ha inizio, convenzionalmente, il periodo del carnevale, si accendono le ‘fòcare’ (antica ritualità contadina), si benedicono i campi e gli animali e, talvolta i pani. Sarà nel mese successivo, invece, ad intensificarsi l’essenza religiosa: alla ‘candelora’ (il 2 febbraio) ‘ra lu vierno simo fora‘, recita il note detto ‘ma si chiove e mena viendo quaranda juorni re male tiempo‘ e quindi nell’invero siamo ancora dentro! Non passa che una notte e nuovamente alla porta una importante ricorrenza: questa volta si celebra San Biagio, Vescovo e Martire. Protettore della gola, in tal occasione il prete incrociando due candele proprio sulla gola, ci pone sotto la sua protezione. Secondo la datazione, poi, arriva anche la quaresima, che ha inizio il mercoledì delle ceneri e segue l’ultimo giorno di carnevale. Si noti, ancora una volta, un periodo assai significativo per il Cilento soprattutto sotto l’aspetto socio-culturale, religioso e tradizionale che ha radice proprio nell’inverno.

A conclusione, senza indugio alcuno, possiamo affermare che l’inverno per il Cilento è una stagione ricca!

Pubblicato da Giuseppe Conte

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