Cocullo, San Domenico e la ‘festa dei serpari’

COCULLO (L’AQUILA). Su un colle nel cuore dell’Abruzzo, tra l’area peligna e quella marsicana, sorge Cocullo, un piccolo comune che conta poco più di 200 abitanti.

Cocullo, San Domenico Abate (grazie al sito coculloproloco.it per l’immagine, foto di Karl Mancini)

Di antichissima origine è la tradizionale festa dei serpari che oggi si celebra in onore di San Domenico Abate, patrono del paese. In passato la processione si teneva il primo giovedì di maggio, mentre, a partire dal 2012, la festa è stata posta in data fissa nel giorno di San Giuseppe Lavoratore (il primo maggio). La magna devozione verso l’Abate è quasi certamente la naturale prosecuzione di questo antico rituale che, da secoli, accompagna la storia di Cocullo. Per comprendere la straordinarietà dell’evento bisogna coglierne i profondi significati, seppur essi vanno rintracciati in contesti posti oltre l’interpretazione religiosa odierna.

Stando alle ipotesi di alcuni studiosi, la festa dei serpari potrebbe ricondursi al culto di Angizia, divinità adorata proprio dai marsi e dai peligni, ed associata al culto dei serpenti. L’accostamento a San Domenico, invece, è frutto della tradizione locale. Secondo la storia leggendaria del posto, l’Abate donò al popolo di Cocullo il suo dente e da qui, una profonda fede si radicò nella comunità, accantonando l’antico culto pagano della dea Angizia, già essa protettrice dai veleni e, dunque, San Domenico diventa protettore, tra l’altro, dai morsi di rettili (probabilmente il ‘molare’ custodito a Cocullo come reliquia del Santo, fa riferimento al ‘dente velenifero’ dei serpenti) e dal mal di denti.

LA FESTA. I ‘serpari’, esperti nella cattura di questi rettili (ovviamente si tratta di specie non velenose), iniziano tempo prima a cercare i serpenti che custodiscono con cura fino al giorno della festa. Al mattino, la celebrazione della Santa Messa è partecipata da numerosi pellegrini provenienti anche da zone distanti. Per i connotati folcloristici che la ricorrenza assume, oggi Cocullo ospita tantissimi visitatori in occasione della festa; migliaia di persone si riversano nella piazza del piccolo centro, per assistere ad una delle tradizioni più interessanti presenti nel nostro paese. A mezzogiorno, dopo la celebrazione della Santa Messa in forma solenne, San Domenico esce dalla chiesa ed è avvolto dalle ‘serpi’ mentre l’emozione cattura lo sguardo dei presenti: ha inizio così l’antico rituale e l’immagine dell’Abate è portata in processione per le vie del paese. Terminata la processione, i serpenti sono rimessi in libertà.

Grazie alla Pro Loco Cocullo per le immagini.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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