La macchia mediterranea è forse il principale ecosistema del Cilento, caratterizzata da una grande varietà di piante. Quando l’estate sta per finire, numerosi sono i colori che caratterizzano le pareti delle valli e i pendii delle colline. Fin sulla costa è possibile ammirare la straordinaria varietà di piante che si mescola al colore delle rocce; gli arenili sabbiosi o le spiagge ghiaiose sono la sottile linea di confine che separa il verde dall’azzurro del mare.
Le rondini ormai preparano la partenza, presto lasceranno i cornicioni. Disposte in fila ‘discutono’ gli ultimi preparativi. Qui hanno trascorso la calda stagione, animando con il loro cinguettio le limpide giornate fin dalla primavera. Ma ogni terra, ogni luogo ha i suoi perché, a volte nascosti nella semplicità del quotidiano e ad ogni arrivo segue una partenza…
Il lentisco è molto diffuso nel Cilento, qui trova un ambiente ideale. Con le sue drupe rosse raggruppate e pendenti, vivacizza il paesaggio. Il ‘listringo’ o ancora più popolarmente listringi, con il suo portamento cespuglioso e verdeggiante si spinge fino a ridosso della costa. Passeggiando nella campagna, spesso costeggia la via, rendendo piacevole il cammino.
Aromatico e ornamentale, il mirto a settembre ha già i suoi frutti seppur verdi e sodi, non ancora pronti per avviarsi alla maturazione: per questo avrà a disposizione l’intera stagione successiva e prima di arrivare in inverno sarà già pronto. La ‘murtedda’ è forse il re dei sempreverdi presenti in zona. Fin dai tempi più antichi l’utilizzo del mirto in Cilento ha trovato diversi usi nelle pratiche contadine spaziando dagli accostamenti nelle preparazioni culinarie (mozzarella re murtedda) alla ‘metafora identificativa’.
Anche i frutti del biancospino raggiungono la piena maturazione in autunno; rimangono a lungo sull’albero, talvolta per tutto l’inverno, animando cromaticamente i mesi più freddi. In primavera, invece, i suoi fiori riempiono le siepi e, spesso, tra i muri pietrosi rilasciano nell’aria la loro armonia.
