Cilento, la storia ‘in pluriclassi’: i casi di alcune scuole nel ‘900

Fino agli anni ’70 del ‘900 ultimo scorso, la scuola secondo le norme vigenti e date le precarietà viarie, raggiungeva spesso tutte le principali località del Cilento, comprese le contrade. A Sessa Cilento, oltre al capoluogo, la scuola era presente nelle quattro frazioni di Casigliano, San Mango (che oggi raccoglie gli scolari dell’intero comune), Santa Lucia, Valle e nella località Felittopiano; a Lustra, anche a Rocca Cilento e nelle contrade Selva e Corticelle (quest’ultima tuttora attiva); i due casi mostrano i numerosi presidi esistiti in un’area relativamente poco vasta. E non sono esempi isolati: a Casal Velino troviamo plessi al Capoluogo, Acquavella, la frazione Marina e in tempi più recenti al ‘Bivio’, ma anche nelle località Verduzio e Carullo; a Perdifumo, oltre alle frazioni di Camella, Mercato e Vatolla, la scuola raggiungeva la località Noce; e così via. Se nel passato le pluriclassi erano frequenti per la dislocazione capillare nel territorio, oggi costituiscono l’ultima spiaggia per mantenere in vita le piccole scuole: è evidente un contrasto della loro istituzione, determinate forse in entrambi i casi dalla modernità che, da un lato ha accorciato le distanze, dall’altro ha ‘ristabilito’ l’impoverimento del territorio. Molte scuole sono state accorpate per l’esiguo numero di iscritti, altre per le comunicazioni decisamente più agiate che permettono in termini brevi di raggiungere i centri più popolosi. Altre ancora resistono e sfidano il tempo, restituendo, nei ricordi di tanti di noi, l’infanzia trascorsa in Cilento.

Alcuni casi di scuola pluriclasse ripercorrendo la storia del Cilento.

Pruno (Laurino, Piaggine, Valle dell’Angelo). La Vallata di Pruno, è un’ampia zona forestale che abbraccia quattro comuni: Piaggine, Valle dell’Angelo, Laurino e Rofrano. Nella prima metà del secolo scorso raggiunge il massimo sviluppo in termini demografici. La località nacque principalmente dalle cascine che – in gran parte – furono edificate tra il 1800 e gli inizi del 1900. Sul finire della prima metà del XX secolo, inizia la scuola per volere di privati; ma le lezioni iniziano a raggiungere tutti gli scolari solo a partire dal 1952 quando, nel cuore della vallata,alla località Festule, nasce l’edificio scolastico. In origine, l’ampiezza del territorio, diede vita a due punti di raccolta: l’uno in territorio di Laurino, l’altro in quello di Valle dell’Angelo. Anni dopo le due scuole sono unificate e confluiscono nella scuola inaugurata a metà secolo. Fu un volano di sviluppo inevitabile: in questo modo non si era obbligati a lasciare la vallata, nonostante le condizioni economiche, a più riprese, portarono comunque ad importanti ondate migratorie. Nei primi anni era possibile frequentare fino alla ‘vecchia terza elementare’ poi, coloro che decidevano di proseguire gli studi dovevano recarsi nella sottostante e distante Laurino. La scuola, in forma stabile, qui è esistita per quasi mezzo secolo dal 1952 al 1997. Nei primissimi anni gli iscritti erano talmente numerosi – con punte massime di 60 unità, toccate negli anni ‘60 – da richiedere l’attuazione addirittura della turnazione fra mattina e pomeriggio. Anche chi non era più in età scolare veniva istruito grazie ai corsi serali. A partire dagli anni ’70, invece, un nuovo e costante calo della popolazione, sfocia con la soppressione del plesso, quando nel 1997 una sola pluriclasse di 3 alunni rappresenta l’ultimo anno di attività nella scuola di Pruno.

Casino Lebano (Orria). Ad inizio ‘900 la contrada era già più o meno popolata; diverse famiglie di contadini erano stabili nella zona e, fino alla metà del secolo la popolazione è in costante aumento. I nuovi nuclei familiari comportano l’incremento della natalità: i bambini in età scolare assolvo all’obbligo di istruzione grazie all’istituzione di una scuola che, dipese dall’allora Direzione Didattica di Gioi. Una stanza al primo piano di un vecchio casolare fu adibita ad aula: un’unica pluriclasse che accoglieva una media di 10 scolari. La vecchia struttura oggi non esiste più ma già anni prima, fu edificato un edificio appositamente costruito per assolvere alla funzione di scuola. Per alcuni anni ha ospitato anche la scuola materna. La modernità che ha visto il calod egli iscritti ed ha accorciato i tempi di comunicazione, ha portato alla soppressione del plesso nei primi anni ’90.

Capograssi, la Chiesa parrocchiale con annesso l’edificio che ha ospitato la scuola elementare.

Capograssi (Serramezzana). La Chiesa di Santa Maria delle Grazie è fuori dall’abitato; difronte si scorgono i ruderi di un maestoso mulino ad acqua. Capograssi è un paese molto piccolo ma carico di storia: lo ricordano il piccolo centro storico e l’antica chiesetta di San Nicola. La parrocchiale è affiancata dalla canonica, per diverso tempo adibita a scuola. Qui hanno frequentato le lezioni i bambini del paese iscritti alla scuola elementare. Il presidio fu dismesso negli anni ’80. Nella vicina San Teodoro – l’altra frazione di Serramezzana –, invece, la scuola rimase aperta fino al 1991.

Rutino Scalo (Rutino). Il rione stazione raggiunse la sua massima espansione demografica negli anni ’60 del XX secolo. L’ampliamento della strada ferrata e la costruzione della nuova stazione,fecero ben sperare in un fugace sviluppo. In paese operava anche la scuola che fu costruita dietro alla chiesetta. La pluriclasse, che raccoglieva gli scolari anche dalle contrade circostanti, rimase in vita fino al brusco calo demografico. In seguito fu soppressa anche la stessa fermata e l’unico emporio chiuse i battenti. Oggi nuova vitalità si scorge nel rione, soprattutto in occasione della festività di Sant’Anna che rianima l’abitato.

Ostigliano (Perito): un caso attuale. Concludiamo questo breve viaggio ad Ostigliano che ospita l’unico presidio scolastico rimasto nel comune di Perito. Fino al 2000 contava su cinque monoclassi, e la scuola era presenta anche al capoluogo; in passato raggiungeva anche la contrada. Nel corso degli anni ha formato diverse pluriclassi ed oggi ne ospita appena una. Rappresenta l’unico caso in Cilento (pluriclasse con le cinque fasce d’età) e forse uno dei pochi nella provincia.

Pubblicato da Giuseppe Conte

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