Cilento, la ‘Commemorazione dei defunti’: la componente ‘devozionale’ e l’assenza della ‘tradizione’

Il 2 novembre è consacrato alla ‘Commemorazione dei defunti’ e segue la solennità di ‘Tutti i Santi’ celebrata il giorno precedente. Nel corso dei secoli la concezione della morte ha subito notevoli cambiamenti, adattandosi ad una quotidianità ormai in continuo fermento che si evolve rapidamente.

Nel Cilento, le ricorrenze cicliche sono scandite nella quasi totalità dei casi da riti ed usanze ben radicate nella cultura popolare. Ciò non accade per la ‘Commemorazione dei defunti’. In diverse zone d’Italia, invece, il 2 novembre conserva antiche tradizioni che, spesso, lasciano l’aspetto puramente devozionale, e si innestano su contesti che spaziano fino alla gastronomia. In talune realtà, infatti, è d’uso per l’occasione, la preparazione di pietanze tipiche, soprattutto dolci a volte definiti proprio ‘dei morti’. Ritornando nel pieno del Cilento, ancora una volta va ribadita la totale assenza di usanze radicate nella sfera tradizionale. Sostanzialmente la ricorrenza si traduce, come nella stragrande maggioranza dei casi, nella consueta visita ai cimiteri per rendere omaggio ai cari defunti. Nelle parrocchie, il giorno dei morti, si aspetta con la caratteristica novena. In passato, in ogni comunità, veniva celebrata alle prime ore del mattino, prima di dare il via alla giornata lavorativa. Ciò era dettato da diverse esigenze. Si permetteva così alle genti di assolvere il proprio ‘dovere cristiano’, senza tralasciare i lavori domestici e quelli legati al settore agricolo: in particolare la raccolta delle olive che, a novembre, risultava essere già nel pieno.

Pubblicato da Giuseppe Conte

Ho creato questo blog dove inserisco principalmente i miei scritti. Non ho pretese di originalità pur mettendo impegno e ricerca nei miei lavori. Vi invito a segnalarmi eventuali inesattezze o imprecisioni di cui mi scuso in anticipo. Per contatti [email protected] oppure per contattare me direttamente [email protected]