Capograssi: una storia da raccontare

Quando il Monte della Stella si avvicina al mare, una schiera di antichi casali si susseguono ordinati: oggi scopriamo Capograssi. La più piccola delle frazioni che fanno parte di Serramezzana è carica di storia. Prima di giungere in paese, provenendo da San Teodoro, ad accoglierci è la Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria delle Grazie: un’unica navata contornata da archi laterali, due dei quali accolgono altari in marmo, come quello centrale. All’esterno il campanile e la canonica che, fino agli ultimi lustri del secolo scorso, ha ospitato la scuola elementare del paese; sul lato opposto, invece, i ruderi di un imponente multino ad acqua. Siamo fuori dal centro dell’abitato, ma da qui è già possibile raccontare tante suggestive pagine del suo passato.

Capograssi ha origini antichissime: agli inizi del XII secolo si riscontrano le prime tracce della sua esistenza. Per un lungo periodo fu di dominio della Badia di Cava e, anche quando ne perse la predominanza sui territori, rimase ancora sotto la giurisdizione spirituale del Monastero, finché si unì all’attuale diocesi di Vallo della Lucania.

Un piccolo sentiero oppure la nuova strada conducono all’antico cimitero. All’ingresso la Chiesetta di San Nicola: siamo difronte alle architetture forse fra le più longeve dell’intero comprensorio. Le prime notizie risalgono al X secolo. All’interno, oltre agli affreschi, sull’altare centrale la statua di San Nicola, a cui lati si trovano due sculture della Madonna, ognuna recante in braccio il bambinello: l’una sulla destra l’altra sulla sinistra. La disposizione è molto suggestiva e rappresenta l’incontro ‘fra due mondi’, il passaggio dalla Chiesa Greca a quella Romana. Nello spiazzo antistante è collocato un cippo, sui cui lati da una parte è raffigurato San Nicola e dall’altra è presente una scritta, datata 1602.

Ritornati sulla via principale raggiungiamo il cuore dell’abitato. Nella parte centrale si trova la cappella di San Leonardo, a navata unica, di recente ristrutturata. La visita al borgo si esaurisce in breve tempo ma è decisamente affascinante… buon viaggio!

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Pubblicato da Giuseppe Conte

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