CANNALONGA (SA), MARZO 2018. San Toribio viene elevato a patrono di Cannalonga in tempi relativamente recenti. Fino ai primi decenni del XVIII secolo, la comunità affidava la sua protezione a Sant’Onofrio, che vantava una devozione temporale decisamente più longeva, essendo protettore del paese fin dai tempi più remoti.
L’abitato, posto ai piedi del Monte Gelbison, ha origini antiche e pare sia sorto tra il IX e il X secolo; tuttavia la sua notorietà, accresce notevolmente intorno alla seconda metà del 1400 quando si ha notizia di una importante fiere che porta il nome di Santa Lucia. Insieme a Sant’Onofrio e, successivamente alla Madonna del Carmelo, Santa Lucia ha rappresentato uno dei culti principali che ha accompagnato la fede dei cannalonghesi. A partire dal XVIII secolo, invece, il panorama devozionale, pur mantenendo viva la tradizione cristiana già esistente, giunge ad una svolta o meglio, si arricchisce della presenza di San Toribio Alfonso Mogrovejo. Esponente di una importante famiglia, nacque in Spagna nella prima metà del 1500 e concluse la sua vita terrena agli inizi del secolo successivo in Perù, dove seminò il suo operato dopo aver ricevuto l’ordinazione episcopale.
La figura di ‘San Turibio’ – come risulta dal dialetto locale – fin da subito si avvale della stima del popolo che ne conserva memoria nella diffusione onomastica. L’immagine del Santo è custodita nella parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta che si affaccia sulla caratteristica Piazza del Popolo. Vicino all’altare, sul quale si trova la nicchia con la statua di San Toribio, vi è una lapide che ricorda l’elevazione ufficiale a patrono della città:
Sua Santità PP XI con rescritto della S. C. R. del 5 Gennaio 1938 N. C. 138 937 proclamava e confermava Celeste Patrono e Protettore di Cannalonga
SAN TORIBIO ALFONSO MOGROVEJO
Arcivescovo di Lima
che il popolo con viva fede il 23 marzo 1738 plebiscitariamnete tale lo aveva invocato.