Punta del Telegrafo rappresenta l’estrema propaggine della collina, prima di diventare scogliera e prima ancora di cedere il posto ad un isolotto, tuffandosi nel mare della vicina Velia. L’erosione del tempo, le carezze del vento ne conservano solo parte della struttura che, oggi, guarda silenziosa l’orizzonte.
La torre, ha fatto parte dell’ampio sistema difensivo eretto lungo le coste nel XVI secolo, a guardia del Regno di Napoli. Tra le rocce si confonde la dura sua pietre che, discreta, nonostante i secoli trascorsi, poggia ancora la sua pianta quadrata sulla sommità di una piccola altura. La posizione di guardia, segna il confine tra la spiaggia sabbiosa di Ascea e, le frastagliate rocce che di li a poco giungeranno in territorio di Pisciotta.
La Torre del Telegrafo, ha una storia ben diversa da quella ben più nota conosciuta come ‘Torre di Velia’, quello che rimane del borgo fortificato di Castellamare della Bruca (la città costruita nel sito dove un tempo sorgeva l’antica Velia). Le due torri, sono divise dalla moderna Marina di Ascea e dal lungo arenile ma, racchiudono la grandezza di una storia che giunge dai tempi più lontani…